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Luna e le Sorelle del pianeta Nefalia

 
Post #1


Luna e le Sorelle del pianeta NefaliaLuna era incazzata nera. Quello stronzo di Nicola!A lei piaceva inventarsi storie e scrivere, fin da bambina. Era il suo hobby, la sua passione. E poi a un certo punto aveva iniziato, senza dirlo a nessuno, a pubblicare racconti di fantascienza sotto lo pseudonimo di Ecate, su siti in cui si potevano pubblicare e leggere gratuitamente racconti di vario genere. Ed era così giunta, alla veneranda età di 22 anni, a un sito un po? particolare?racconti di fantascienza, sì, ma obbligatoriamente erotici o pornografici.Aveva letto, si era divertita, si era eccitata, e dopo qualche tempo aveva deciso di provare a scrivere qualcosa anche lei.Ed era così che aveva conosciuto Nicola. Lui era un lettore del sito, le aveva scritto una mail per commentare i suoi racconti e avevano iniziato a chiacchierare. La cosa non le era sembrata affatto strana, visto che molti lettori e scrittori sia di questo che degli altri siti, quelli di fantascienza ?convenzionale?, l?avevano contattata in precedenza, e con alcuni di essi aveva proseguito il dialogo a lungo o era tuttora in contatto.Pian piano però Luna si era resa conto che questo caso era diverso. Con ogni parola, lui ci provava. Faceva lo spiritoso, la lusingava, quasi la coccolava. E a lei piaceva. Si erano descritti l?un l?altro le proprie vite, le proprie aspirazioni, si erano scambiati i loro veri nomi, l?amicizia su facebook. E mentre i giorni sitrasformavano in settimane dalle lusinghe e le coccole Nicola era passato ad un approccio più sensuale, dapprincipio discreto per poi sfociare nell?apertamente sessuale. E lei?nonostante la stranezza della situazione ne era eccitata.?Vorrei leccare quelle bellissime tette che vedo strette nel costume nella foto che hai pubblicato ieri? le aveva scritto su Msn quel pomeriggio?la cosa più ardita che le aveva scritto finora. E chissà come mai lei, timida di natura, era stata al gioco. ?Vorresti vederle senza niente sopra?? aveva scritto, stupendosi di sé stessa. E si era stupita di sé stessa ancora di più quando al ?sì? di Nicola si era ritrovata a togliersi la canottierina estiva e il reggiseno, per poi fotografarsi il seno col telefonino, e inviargli la foto.A risposta era arrivata la foto dei capezzoli di lui, tesi per l?eccitazione.?Immagino le mie mani che ti stringono le tette. Che strizzano i capezzoli fino a farli diventare durissimi. Mentre tu stringi i miei. Immagino di morderli, di succhiarli fino a farti gridare di piacere, farti gridare come una porca. Mi senti??I capezzoli di Luna si erano tesi mentre si immaginava le mani di lui su di sé. Le sue mutandine iniziavano a bagnarsi.Quasi ansimando, aveva digitato ?Ti sento?e immagino?le mie mani che percorrono il tuo petto,che stringono i tuoi capezzoli, che graffiano la tua pelle??Il mio cazzo è in tiro, duro. Lo vuoi vedere??Una scarica di eccitazione percorse Luna, dalla testa ai piedi. ?Sì? digitò tremando.Nicola le mandò la foto del suo membro eretto. Risaltava scuro contro la pelle chiara del ventre di lui, con le vene in rilievo, la cappella rosso violacea, tesissima, e i testicoli gonfi.Mai la mera vista di un fallo l?aveva eccitata così prima.?Com?è grosso!? scrisse ?Vorrei prenderlo in bocca, succhiarlo?leccarti le palle finchè non mi dici che non ce la fai più!??Sì, e poi?poi te lo caccio tutto in gola?ti scopo la bocca?ti sborro dentro e tu la bevi tutta??Come una brava bambina, non ne lascio neanche una goccia!??Brava, e poi lo lascio lì, così tu puoi succhiarlo ancora finchè non torna duro?descrivimi come faresti??Succhio la cappella, prima piano perché è ancora sensibile, poi con sempre più forza. Intanto con le mani massaggio i testicoli. Quando inizio a sentire il fremito ma è ancora morbido, me lo metto tutto in bocca, appoggiando le labbra alla tua pancia. Giocando conlui con la lingua. Voglio sentirmelo crescere dentro, voglio sentire la tua cappella contro la mia gola che allontana le mie labbra dal tuo ventre, voglio sentire la mia mascella spalancarsi piano piano??Oooohhh sì?l?idea ti fa bagnare?? ?Tantissimo?sono fradicia!? ?Mandami una foto!?Luna deglutì. Ma ormai era in ballo. Si tolse anche le mutandine ormai zuppe, e si s**ttò una foto della vulva bagnata dell?eccitazione che questi scambi le provocavano. Le labbra e il contorno dell?ano erano prive di peli, e Luna si depilava i lati del pube così che rimanesse solo uno stretto triangolo scuro.?Leccamela? Scrisse.?Con piacere. Ti apro le gambe al massimo, voglio la tua figa spalancata. Con le dita apro le labbra, e ti ficco subito la lingua dentro, in fondo. Ti scopo con la lingua come farei col cazzo. Sfrego il clitoride con le dita. Quando sento che stai per venire mi fermo, poi ricomincio. Verrai solo col mio cazzo dentro!?Luna non riuscì più a trattenersi. Iniziò a sfregare il clitoride con la sinistra mentre con la destra digitava ?Sono bagnatissima?ti premo la vagina contro la faccia??Smetto di leccarti, continuo a sfregare il clitoride, ti infilo dentro un dito??Così?? chiese lei, allegando una foto col medio in vagina fino alla nocca.Mentre attendeva la risposta di Nicola, le dita in vagina divennero due. Si muovevano frenetiche dentro e fuori l?apertura bagnata all?inverosimile.?Sì, così?quanto sei maiala! Le dita diventano due, poi tre, le infilo forte e le tiro fuori, veloce. Ti immagino che gridi e ti contorci. (Mi sto facendo una sega!)??Fammi vedere? scrisse lei, mentre continuava a muovere le dita, a darsi piacere.Sulla foto la mano di Nicola scappellava il membro che se possibile sembrava ancora più duro di prima.?La mano che vedi nella foto sta dirigendo la mia cappella contro la tua figa?spingo forte?entro dentro!?Luna ebbe un brivido. Ormai si contorceva sulla sedia, sfregando il clitoride e immergendo le dita in una vagina che ormai traboccava umori.?Sì?riempimi tutta fino in fondo!!!??Tocco il fondo, m ritiro e spingo ancora. Ancora e ancora. Forte, voglio spaccarti!??Sì..oh sì?urlo a ogni colpo, mi sollevo e ti vengo incontro. Più forte!?E davvero voleva gridare Luna, e si mordeva il labbro per non farsi sentire dai suoi genitori che in salottostavano guardando la tv e credevano che stesse studiando.?Sì, ti martello di colpi, voglio trapanarti l?utero! Il mio cazzo durissimo corre veloce nella tua figa bagnata!?A gambe spalancate e con lo sguardo fisso sul monitor Luna continuava a torturarsi la vagina con le dita, avvicinandosi sempre di più all?orgasmo.?Sì, il tuo cazzo duro mi sta facendo venire!??Non ancora?mi sfilo e ti giro a pecorina...ti prendo da dietro, di botto?ti strizzo le tette?ti monto come una porca!??Allargo le gambe per agevolarti, mi spingo contro di te a ritmo dei tuoi colpi?Sbattimi, sbattimi veloce!Fammi venire! Sto gridando e sbrodolando per te???Entro ed esco veloce, come piace a te?ti sto sfondando?sborro?ti sborro dentro!?Ormai Luna non guardava più il monitor, ma con gli occhi chiusi visse nella mente la scena che insieme avevano costruito, mentre le sue dita si muovevano veloci sempre più veloci dentro e fuori dalla vagina, sul clitoride, finchè con un gemito liberatorio venne e venne, vibrando, per poi accasciarsi sulla sedia.Riaprendo gli occhi vide che Nicola le aveva mandato un?altra foto. Il suo pene, in fase di rimpicciolimento. Il suo ventre e la sua mano ricoperti di sperma. ?Sei venuta???Sì?Strano, bizzarro ed arrapante. Luna si era sentita molto depravata, molto porca?cresciuta in una famiglia in cui il sesso non veniva censurato ma in cui le avevano insegnato che si faceva l?amore col proprio partner prescelto, e che la cosa era il magnifico complemento di una storia d?amore, non aveva mai vissuto la propria sessualità come trasgressione.Aveva avuto tre fidanzati dei quali era stata molto innamorata, coi quali aveva fatto l?amore proprio perché ne era innamorata, e adesso?scopare con una persona che non aveva mai nemmeno visto fisicamente? Masturbandosi nuda nella sua stanza davanti al pc con i suoi genitori in salotto, due porte più in là? Si sarebbe sentita meno maiala se avesse fatto sesso anale con uno dei suoi ex!E poi?poi si erano salutati, e il pomeriggio seguente lei aveva atteso la mail di Nicola, che di solito le scriveva verso le 18 appena rientrato dal lavoro, per fare il bis. Invano.Dopo un paio d?ore, con l?eccitazione e l?ansia al massimo, gli aveva scritto lei. Nada.Non si era più fatto sentire.E oggi, dopo una settimana di silenzio, Luna aveva scoperto che Nicola aveva bloccato la bacheca di FB in modo che lei non la vedesse, e i messaggi in modo che lei non gli scrivesse. Furbo, così poteva vedere quelloche scriveva e pubblicava lei, cosa che non avrebbe più potuto fare se le avesse tolto l?amicizia.E l?aveva bloccata su Msn.Lo stronzo aveva ottenuto quello che voleva, e adesso la lasciava lì con un palmo di naso. Come se Babbo Natale avesse portato un fantastico giocattolo per poi riprenderselo a Santo Stefano. Fanculo!Avrebbe dovuto capirlo, visto che Nicola non le aveva mai proposto che si vedessero, sebbene lui abitasse nella zona nord di Milano, a venti minuti di macchina da casa di Luna che abitava a Saronno, e che tra l?altro frequentava l?università a Milano. Doppio, triplo stronzo!Erano passati dieci giorni dalla scoperta del blocco su Facebook, e Luna ormai non pensava più a Nicola se non la sera prima di addormentarsi per inveire contro di lui. Le bruciava ancora. Stava studiando per prepararsi alla sessione di esami autunnale quando sul desktop comparve la notifica di una nuova mail sull?indirizzo che usava per i racconti.?Ciao! Sono Claudio, l?amico di Nicola (quello che compare su tutte le sue foto su Facebook :P so che sei tra i suoi contatti quindi mi avrai visto di sicuro). Mi ha fatto leggere i tuoi racconti?notevoli?ed eccitanti!Complimenti!?Luna era seccatissima. Quello stronzo, non solo se l?era girata sul dito come niente, ma era anche andato in giro a sbandierare chissà cosa ai suoi amici e adesso questo qua chissà cosa voleva da lei. Se lo ricordava vagamente dalle foto di Nicola: un ragazzo con una cas**ta di ricci scuri che gli arrivavano alle scapole. Un bel viso, l?aria timida e un po? sfigata da quello che passava la vita più davanti al pc, con gli Iron nelle orecchie, che a interagire fisicamente con gli altri.Le venne in mente che una volta Nicola le aveva parlato di lui, dicendole che erano amici fin da piccoli ?nonostante Claudio fosse uno sfigato?, testuali parole, e che spesso se lo portava dietro alle feste perché se no lui se ne sarebbe stato in casa da solo. Ricordava di avere pensato, che bell?amico! E che se Claudio voleva stare a casa, era suo diritto di farlo no??E che altro ti ha detto di me???Che vi scrivete da un po? e che sei una ragazza interessante??Ah, e te l?ha detto lui di scrivermi?? ?No, e perché mai avrebbe dovuto??Questa puzzava. Irritata andò in cucina a bere un bicchiere di succo fresco, rimuginando sul da farsi. E scoprì un altro lato di sé finora sopito. Quello vendicativo.?Così? Ma raccontami di te?che fai di bello nella vita?? Digitò, appena rientrata in camera.Nei giorni seguenti si scrissero parecchio, e Luna riuscì a carpirgli un sacco di informazioni. Oltre che amico di Nicola era anche il suo coinquilino. Frequentava l?ultimo anno della specialistica in Informatica (ovviamente) e per sbarcare il lunario la sera e il sabato lavorava all?Ikea di Carugate. Era timido e impacciato, per questo finora aveva avuto una sola ragazza. I loro gusti musicali e letterari coincidevano, e lei si divertiva a scrivergli e a leggere le sue risposte? senza perdere di vista l?obbiettivo.Finchè un giovedì sera lui le scrisse: ?Devo confessarti una cosa?sono due giorni che ci penso e non riesco a fare come se niente fosse. L?altroieri Nicola mi ha fatto leggere l?ultima conversazione che avete avuto su Msn. L?aveva salvata. Avrei voluto smettere quando ho capito dove si andava a parare, ma non ce l?ho fatta? ho letto tutto. Mi dispiace, e se non vorrai più scrivermi?beh hai tutte le ragioni.?Stronzo stronzo stronzo stronzo stronzo stronzo stronzo!Nicola ovviamente, non Claudio. Che uomo di merda, sbandierare le sue ?conquiste? davanti al suo timido amico?e suggerirgli di contattare quella che per lui non era che un suo scarto. Suggerirgli di mangiare le sue briciole. Stronzo nei confronti di Luna, certo, ma soprattutto nei confronti di Claudio. Gran bell?amico!Luna tirò un gran respiro. Era il momento della fase B del suo piano.?Certo che il tuo amico è proprio uno stronzo!? Rispose, ?E tu invece sei stato corretto nei miei confronti. Lo apprezzo molto. Non sei riuscito a smettere di leggere perché la cosa?ti eccitava??L?amo era stato lanciato. E adesso bisognava solo vedere se la preda avrebbe abboccato.Abboccò.Ammise con grande imbarazzo che sì, l?aveva eccitato. Mostrandosi contenta (e lo era! Contenta che il suo piano stesse funzionando, ma anche molto eccitata all?idea di dove avrebbe portato) Luna lo indusse ad ammettere che era lei che lo eccitava. Che lei gli piaceva.Lo pilotò a invitarla a casa sua per vedere un film appena uscito che lui aveva scaricato. Sabato sera, dopo il lavoro.Venerdì e la giornata di sabato passarono in un lampo. Luna andò in centro ad acquistare biancheria sexy dato che i semplici perizomi in microfibra e push up coprenti che portava di solito non le sembravano abbastanza.Si ritrovò a comprare un reggicalzze in pizzo nero con calze nere velate abbinate, push up praticamente trasparente e string coordinato.Sabato sera alle 21.30, ora in cui Claudio terminava l?orario di lavoro, Luna stava dando gli ultimi tocchi al trucco. Solo kajal nero nell?interno delle palpebre, riga di matita grigia molto marcata e tanto, tanto mascara per sottolineare gli occhi, e poco lipgloss al lampone. Era una di quelle persone fortunate che non avevano bisogno di fondotinta o cipria. Fece una riga a zigzag sui capelli, sistemò con un po? di gel il ciuffo più lungo davanti e tirò su a istrice i capelli corti dietro.Sopra al push up che metteva in risalto la sua terza abbondante, Luna mise una camicetta nera senza maniche, aderente e con le pences, che avrebbe sbottonato di più una volta uscita di casa. Sopra al perizoma e al reggicalze mise una gonna nera aderente, sotto il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino quasi all?attaccatura della coscia.Mise un gioiello di opalite nel foro dilatato dell?orecchio sinistro, unica nota di colore della sua mise, e un orecchino d?argento a cerchio nel destro. Una banda di cuoio nero al polso, un nastro di raso nero al collo a mò di choker.Completavano il quadro gli anfibi Dr Martens a metà polpaccio. Scelse quelli e non i tacchi perché coi gusti musicali di Claudio era sicura che li avrebbe trovati molto più eccitanti.Sapeva di non essere una figa stratosferica Luna. E sapeva di non essere brutta. Una ragazza carina ma normale, come tante?ma il taglio di capelli corto,spinoso, aggressivo,e un look sempre particolare facevano sì che molti ragazzi la guardassero due volte?o anche di più! Stasera non avrebbe fatto eccezione.Alle 22.30 in punto suonava il citofono di Claudio.Lui le aprì la porta in jeans neri, maglietta nera e piedi scalzi, coi capelli ancora umidi dalla doccia . Dal vivo era molto più carino che in foto, e anche più alto. La squadrò da capo a piedi, avvampando, balbettando qualcosa di incomprensibile, ingombrando l?ingresso così che lei era bloccata fuori. Era chiaro dal suo sguardo che gli piaceva ciò che vedeva e che non era molto sicuro di come gestire la situazione.Luna sentì un moto di tenerezza per la sua goffaggine, un vago senso di colpa perché lo stava usando, e una morsa di eccitazione per il modo in cui lui la guardava, per la consapevolezza dell?effetto che gli faceva.Finalmente lui si rese conto che stava bloccando l?ingresso e la fece entrare e accomodare sul divano del salotto, avvampando, dicendo che Nicola aveva detto che sarebbe tornato tardi o addirittura il giorno dopo e che quindi avrebbero potuto vedere tutto il film comodamente sul divano, senza interruzioni, avvampando di nuovo.Fece partire il lettore dvx, spense la luce principale lasciando solo un?abat-jour e si accomodò sul divano accanto a lei, rigido come un baccalà. Quasi non respirava.Dopo pochi minuti lei gli si accoccolò contro appoggiandogli la testa sulla spalla. Lui si irrigidì ancora di più e Luna vide il suo petto alzarsi e abbassarsi, sentì il rumore del suo respiro affannoso. Aspirò l?odore dei suoi capelli e della sua pelle, odore di pulito e di maschio agitato. La morsa di eccitazione si accentuò, diffondendosi dallo stomaco all?inguine in un languore caldo e umido. La eccitava l?innocenza di lui, che aveva tutta l?aria di pensare che avrebbero davvero guardato quel film e basta, la eccitava la sua agitazione, il fatto che lei lo eccitava e che lui non era in grado di mascherarlo. L?idea della seduzione.Passò qualche minuto, e Claudio pian piano si rilassò, finchè trovò il coraggio di passarle il braccio intorno alle spalle, attirandola ancora più vicina. La testa di Luna scivolò nell?incavo della sua spalla, e lei fingendo di mettersi più comoda si tirò su un pochino, appoggiandogli la testa sulla clavicola. Era la sua occasione: girando il volto di lato, gli sfregò il naso sull?incavo del collo in un gesto intimo e tenero. Lui inspirò rumorosamente, ma lei non gli diede tregua: al naso seguì la bocca, che incise una scia di piccoli baci su per il collo di lui.Salì e salì, tirandosi su, tracciando la mascella, il mento, per poi avvicinarsi alla bocca.Si fermò lì, staccandosi, sospesa con le labbra a un centimetro scarso da quelle di Claudio, guardandolo nella bassa luce dell?abat-jour: i suoi occhi erano spalancati, il suo respiro affannoso. Ed era molto sexy!E poi con un suono che era per metà un gemito e per metà un sospiro, Claudio percorse i pochi millimetri che li separavano e la baciò. Attirò ancora più vicina la testa di Luna premendole una mano sulla nuca, e aprì la bocca, leccandole le labbra. Lei rispose sporgendo la propria lingua, intrecciandola a quella di lui, immergendo le mani nella sua morbida cas**ta di ricci.Le lingue vorticavano insieme poi si staccavano per permettere alle bocche di mordersi, di mangiarsi a vicenda, per poi tornare a intrecciarsi in una danza senza fine. Le mani, abbandonando le teste vagavano sui corpi accarezzando da sopra i vestiti, dappertutto, sfiorando, palpando e soppesando, per poi cercare di intrufolarsi sotto agli abiti. La mano di Luna passò più volte sulla patta di Claudio, sfiorando un?erezione che doveva essere dolorosa da quanto era dura.Si staccò ansimando, molto più eccitata di come avrebbe pensato di essere, di come aveva programmato di essere.Si alzò in piedi, davanti a lui, e gli strizzò maliziosamente l?occhio prima di iniziare a sbottonarsi la camicetta. Gli occhi di Claudio sembrarono sul punto di schizzare dalle orbite quando vide il reggiseno di pizzo semitrasparente, coi capezzoli eretti che premevano perfettamente visibili sotto la stoffa.Il respiro del ragazzo era affannoso, ed emise un verso strozzato, quasi di dolore, quando lei si calò la gonna ed apparve il reggicalze con sotto il perizoma semitrasparente come il reggiseno.?No!? Esclamò Claudio, quasi gridando, quando Luna fece per abbassarsi a togliersi gli anfibi. ?Ti prego, tienili addosso?e anche il reggicalze!??Allora devi aiutarmi a togliere il perizoma? disse lei avvicinandosi.?Sì, oh sì!? Esclamò lui, in fervente adorazione, appoggiandole la fronte contro il ventre appena lei fu abbastanza vicina, per poi baciarle l?ombelico. Le sue mani percorsero le gambe della ragazza, dal bordo degli anfibi su fino ai ganci del reggicalze, in una lunga e lenta carezza che le s**tenò i brividi. Le sganciò le calze e infilando le mani sotto i lembi del reggicalze le calò il perizoma a terra. Metodico, riagganciò tutti i gancini alle calze e solo allora le osservò la vulva per un istante, prima di posare un bacio leggero all?attaccatura delle grandi labbra, al vertice del triangolino di pelo che Luna lasciava sul pube.Luna rabbrividì e sentì la scarica di eccitazione bagnarla completamente. Allargò leggermente le gambe e lui le appoggiò le mani aperte sulle cosce, sfiorandole le grandi labbra coi pollici avanti e indietro.Sospirando Luna divaricò maggiormente le gambe, sporgendo in avanti il bacino in modo che Claudio avesse il pieno accesso alla sua vulva. L?invito era chiaro e lui non se lo fece ripetere. Percorse coi pollici le piccole labbra, aprendole, scoprendo l?accesso alla vagina e il clitoride. Chinandosi in avanti, appoggiò il naso all?attaccatura delle grandi labbra, aspirando l?odore di donna. Poi posò un bacio leggero sul clitoridee cominciò a leccarla, percorrendo la vulva da cima a fondo e ritorno con lunghi colpi di lingua. Luna ansimava, premendosi contro di lui.I pollici di Claudio abbandonarono le labbra e trovarono il clitoride, massaggiandolo con un movimento circolare cadenzato come quello della lingua. Gli ansiti di Luna divennero gemiti e presto la bocca e il mento del ragazzo furono pieni di umori mischiati a saliva.Bruscamente Luna si staccò?era sul punto di venire, ma era ancora troppo presto. Non l?aveva ancora visto nudo.Si inginocchiò davanti a lui e presogli il viso tra le mani baciò la sua bocca bagnata di lei, leccandogli via il proprio odore dalle labbra e dalla faccia, per poi intrecciare la propria lingua alla sua. Poi lo spinse indietro sul divano, afferrò l?orlo della sua maglietta e la sfilò.La sua pelle era chiara, il suo corpo magro ma coi muscoli definiti di chi fa un lavoro fisico e non indulge troppo nel cibo e nell?alcol. Una lucertola tatuata si crogiolava sul suo pettorale destro, con la coda che quasi sfiorava il capezzolo.La lingua di Luna seguì il disegno da poco sotto la clavicola, dove c?era la testa, al capezzolo. Lappò il picco duro strappandogli un gemito. Lo morse, forte ma senza lacerare la pelle, facendolo gridare.Poi proseguì verso il basso e il centro, facendosi strada a colpi di lingua verso l?ombelico, in mezzo alla sottile striscia di peli scuri che conduceva giù verso l?inguine e che Luna trovava molto sexy in un uomo con la pancia piatta.Leccò è succhiò la piccola cavità dell?ombelico, e proseguì la discesa. Il fallo eretto spingeva i jeans tenendoli leggermente staccati dal ventre di Claudio, la punta sbucava dalla stoffa. Luna ci passò la lingua fugacemente prima di sbottonargli i pantaloni, facendolo ansimare.Aprì tutti i bottoni in un unico movimento e poi gli sfilò i jeans dalle gambe, gettandoli sopra il mucchietto dei propri vestiti. Sotto, i boxer erano neri, aderenti e tesi dall?erezione. Luna si leccò le labbra prima di avventarsi a togliere anche quelle. E finalmente Claudio fu nudo.Luna si inginocchiò ancora tra le sue gambe e lui scivolò col bacino fino al bordo del divano. Il membro scuro si ergeva davanti a lei, invitante. Luna lo sfiorò con un dito, da cima a fondo, lentamente, per poi tornare su e con delicatezza scappellarlo. Poi si chinò in avanti e appoggiò le labbra sulla punta. Claudio rabbrividì.Afferrando la base con una mano Luna aprì la bocca, prendendo dentro il glande e parte dell?asta, chiudendoci sopra le labbra. Iniziò a vorticare la lingua, mentre muoveva la mano su e giù lungo la parte di asta che rimaneva fuori. Con la coda dell?occhio vide lemani di Claudio afferrare il bordo del divano e stringere, mentre un lungo gemito gli sfuggiva dalle labbra. Allora la ragazza si mise a succhiare con forza, e a massaggiare i testicoli con l?altra mano. Era troppo: dopo meno di un minuto lui la supplicò di smettere.Lei smise di succhiare ma non di segare, e appoggiando la guancia sull?attaccatura della coscia di lui disse, fingendo il broncio: ?Mi privi così del mio giocattolo preferito???No?te lo do solo in un altro modo??Claudio si alzò, si inginocchiò accanto a lei e le slacciò il reggiseno. Si riempì le mani coi suoi seni, premendo i palmi sui capezzoli duri, e la baciò di nuovo. Mentre le lingue si intrecciavano, la spinse indietro fino a farla sdraiare supina e con le gambe divaricate sul tappeto davanti al divano, con lui inginocchiato tra le gambe, con la schiena arcuata in modo da continuare a baciarla. I suoi capelli lunghi e folti ricadevano come una cas**ta che ricopriva i loro corpi.Con la lingua di Claudio in bocca, Luna sentì la punta del suo membro farsi strada tra le pieghe della vulva, appoggiarsi all?ingresso dell?orifizio e scivolare senza difficoltà nella vagina madida. La stava riempiendo, bocca e vagina. Gemette, sollevando il bacino per aiutare Claudio a inserirsi fino in fondo. Ristettero un istante, poi lui sollevò il sedere e si ritrasse, per scendere a schiantarsi con forza dentro di lei. Ancora e ancora. La punta batteva contro la cervice, e Lunagemeva contro la bocca di Claudio che non le dava tregua, pompando con forza. Una mano ritrovò il seno, strizzando il capezzolo tra le dita, mentre il ritmo incalzante delle spinte si faceva più veloce, quasi folle. Luna liberò la bocca da quella di lui e gridò. Frenetica, si premeva contro di lui ad ogni spinta, e quando la mano di Claudio scese dal seno e trovò il clitoride, Luna seppe che non avrebbe più potuto trattenersi.Venne urlando mentre il fallo la incalzava senza perdere un colpo. Venne e venne contraendosi sotto di lui e intorno a lui. E quando, passato l?apice e ripresa coscienza del mondo circostante lo sentì chiedere: ?Posso venire dentro?? ebbe solo la forza di annuire, non fidandosi della propria gola roca per il tanto gridare.Sentì le sue mani afferrarle le natiche e sollevarle leggermente il bacino da terra, sentì i colpi che adesso si erano fatti più lenti ma se possibile ancora più profondi, e più violenti. Sentì la punta battere sul fondo, l?asta sfregare contro le pareti rese ipersensibili dall?orgasmo, e a ogni colpo le sfuggì un gemito.E infine lo vide strizzare gli occhi, lo udì gridare, e sentì i fiotti di sperma che la riempivano.Rimasero abbracciati e ansimanti sul tappeto finchè il fallo non iniziò a rimpicciolirsi. Allora Claudio si alzò e arginò la cas**ta di sperma e umori con un fazzoletto di carta. La ripulì per bene e con un altro fazzoletto ripulì sé stesso prima di attirarla sul divano, tra le sue braccia, sotto una leggera copertina di pile perproteggere la pelle sudata dall?arietta di fine settembre che entrava dalla finestra aperta.Ridendo Luna si tolse gli anfibi, poi si accoccolò meglio contro di lui che nel frattempo armeggiava col telecomando per far ricominciare il film che ovviamente aveva proseguito ignaro del fatto che nessuno lo stava più guardando.Lo rividero dall?inizio e per tutto il tempo Luna fu consapevole delle mani di Claudio posate sulle proprie costole proprio sotto il seno, del suo pene inizialmente piccolo e soffice appoggiato contro le proprie natiche. Si accorse quindi subito appena il fallo riprese vita verso la fine del film, iniziando a crescere e a indurirsi, e si mosse leggermente in modo da accomodarlo nel solco tra le natiche. Le mani di Claudio scivolarono lentamente verso l?alto, fino a trovarsi esattamente sopra i seni di Luna.I titoli di coda li trovarono che si stavano baciando, le mani di Claudio che massaggiavano i seni di Luna, e lei che muoveva lentamente il bacino su e giù per sfregare il membro tra le natiche.Poi la destra di Claudio le accarezzò lo stomaco e il ventre e si posò sulla vulva. Il medio si fece strada tra le labbra e si infilò nella vagina ancora madida, il pollice stuzzicò il clitoride con movimenti circolari.Presto Luna lo volle di nuovo dentro: si sollevò leggermente, facendo scivolare il fallo tra le gambe e portandone la punta contro il dito medio di Claudio checontinuava a penetrarla. Lui spostò il dito, e lei con le mani diresse la punta dentro di sé, impalandosi lentamente. Entrambi sospirarono, e presero a muoversi all?unisono, voluttuosamente. Non c?era più la fretta della prima volta, entrambi erano già stati soddisfatti dal rapporto precedente e come di comune accordo se la presero con calma.Per lunghi minuti rimasero in quella posizione, ma il divano era stretto e la rendeva scomoda così Luna si alzò, voltandosi a guardare Claudio. Il fallo eretto e brillante di umori era invitante, così di nuovo Luna si inginocchiò davanti a lui e lo prese in bocca. Non si accorsero della porta che si apriva, di Nicola che entrava e che si bloccava sulla soglia, che notava i vestiti sparsi, l?odore di sesso, i fazzoletti di carta gettati in un angolo, che riconosceva Luna.Che notava il sedere di lei, inguainato nel reggicalze, che si dimenava protendendosi verso l?alto. La vulva che brillava bagnata nella scarsa luce dell?abat-jour. Gli occhi chiusi di Claudio, la sua testa riversata indietro sullo schienale.Non si accorsero che Nicola si era slacciato i pantaloni e aveva calato i boxer.Poi Luna sentì due mani che si posavano sulle sue natiche. Due mani che non ci sarebbero dovute essere, visto che quelle di Claudio erano posate sulla sua testa?si interruppe bruscamente e si girò.Vide Nicola in ginocchio dietro di lei, intravvide i suoi pantaloni calati, il suo pene eretto. Sentì Claudio irrigidirsi e il proprio cervello che si bloccava un istante per poi prendere a lavorare freneticamente.Questo imprevisto rendeva necessario cambiare il piano, ma forse era un?occasione per rendere la sua vendetta ancora più dolce.Sorrise, agitando il sedere invitante. Poi si girò verso Claudio, lo guardò rassicurante, gli strizzò l?occhio e come se niente fosse ricominciò a succhiarlo. Con una mano gli massaggiava l?asta, con l?altra gli tracciava linee di fuoco sui petto e sul ventre. Claudio gemette e si abbandonò indietro, ancora perplesso ma la sua reticenza veniva scacciata dall?innegabile piacere che il suo inguine gli trasmetteva.Luna sentì le ginocchia di Nicola allargarle le gambe, le sue dita scostarle le grandi labbra, la punta del suo fallo scivolare agevolmente nel fodero lubrificato e allargato dalle operazioni precedenti.Se qualcuno il giorno prima le avesse detto che avrebbe scopato due uomini contemporaneamente, l?avrebbe mandato a cagare. Adesso?adesso scoprì che le piaceva essere riempita ad entrambe le estremità, le piaceva sentire un membro che spingeva nella sua vagina mentre ne succhiava un altro con tutta sé stessa. Non erano solo le sensazioni fisiche che il suo corpo le trasmetteva, ma anche l?idea stessa che la mandava a fuoco, l?idea di fare una cosa depravata e perversa, l?idea che soddisfare due uomini la rendesse doppiamente sexy, doppiamente donna.I colpi che provenivano da dietro la mandavano a sbattere contro il ventre di Claudio, facendole ingoiare molto più cazzo di quanto fosse mai riuscita prima. I gemiti di Claudio indicavano che apprezzava.Nel giro di un paio di minuti le spinte di Nicola si fecero sempre più veloci, e Luna stava giusto iniziando a prenderci veramente gusto quando lo sentì gemere più forte, schiantarsi dentro di lei un?ultima volta e poi uscire e venirle sulla schiena.Già finito?!? Così, in due minuti, senza nemmeno curarsi di provare a fare in modo che lei godesse? Stronzo e incapace! Le venne da ridere. Le aveva servito su un piatto d?argento la vendetta più dolce.Avrebbe voluto semplicemente sbandierargli davanti a più riprese la sua ?estremamente soddisfacente, e non c?era nemmeno bisogno di fingere che lo fosse anche se era stat pronta a farlo?- relazione con Claudio per poi frustrare qualsiasi eventuale tentativo di Nicola di riprovarci, ma così?così era molto più divertente. Era perfetto!Si tolse di bocca il membro di Claudio, ancora perfettamente eretto, e rise sul serio.Si alzò, tirando su anche Claudio e disse, rivolta a Nicola: ?Non solo sei una merda, ma scopi anche da schifo! Vieni Claudio, andiamo in camera tua chequesta femminuccia non la voglio neanche più vedere in faccia, se no mi smonto? E dopo aver raccattato i propri vestiti e quelli di lui gli fece cenno di farle strada verso la porta giusta.Quando arrivò sulla soglia, prima di chiudersela alle spalle si girò di nuovo verso Nicola che era rimasto impalato in mezzo al salotto e gli disse: ?Fai tanto il figo ma non vali niente?il tuo amico che tu consideri uno sfigato è molto, molto più bravo di te. Continua a fare sesso via Msn va, che almeno le tue partner si soddisfano da sole!? E gli sbattè la porta in faccia.
06-25-2021, at 02:08 AM
Alýntý
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