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Avventure di uno qualsiasi

 
Post #1


Avventure di uno qualsiasiVivere in una vecchia casa coloniale in campagna ha molti svantaggi. Hai vicino i nonni, gli zii, e ovviamente la tua famiglia.Dopo qualche hanno, la mai famiglia decise di abbandonare quella situazione per andare a vivere da un altra parte, ma non vicino, eravamo a un ora di auto, dalla parte opposta della provincia. Si diceva che era per il lavoro, ma quando arrivai all'età di sedicini anni capi che era perchè nonni e zia erano invadenti, e la zia era un pò particolare. Nello specifico, quando venivano a casa i miei amici lei andava in giro per caso con un lenzuolo, la scusa era che si era appena svegliata. Al mare quando eravamo andati in vacanza nella sardegna del sud, quando eravamo senza lo zio vicino a lei scappavano sempre fuori i capezzoli, oppure quando andavamo a spasso per la baia di feraxi si toglieva il reggiseno del costume perchè le dava fastidio, diceva, ma restava con una maglietta o canottiera bianca dalla quale io e anche gli altri che erano sul sentiero vedevamo i capezzoli belli eretti con delle aureole belle larghe. Oppure i vestiti e le scarpe da "donna di strada" come dicevano in paese. Potrei dirne tante, ma andiamo avanti.L'estate, dopo essermi trasferito con la famiglia, la passavo dai nonni. Fino all'estate dei quindici anni dormivo a casa loro, dopo nella mia vecchia casa. A diciassette facevo tutto in casa mia, tanto sapevo fare a cucinare visto andavo alla scuola alberghiera, anzi, a volte facevo io la cena per i nonni e la zia. Zia che nel frattempo si era separata dal marito ed era tornata single. Usciva poco, a volte il sabato sera, quasi sempre il venerdì.Quell'estate ho avuto i primi rapporti, sentimentali e non, con una ragazza del paese, eravamo amici da tanto, e in quel periodo l'amicizia si tramutò in altro.Un pomeriggio pioveva, ed io la accompagniai a casa prima della pioggia. A casa di lei, ci facemmo un pò di coccole e il tutto finì con un pompino. Ritornai a casa, avevo preso un pò di pioggia, quindi andai in doccia. A casa a lavarmi i vestiti ci pensavano mia nonna e mia zia, io sapevo fare, ma come vi ho detto, sono invadenti, e quello era il loro modo di poter venire a mettere il naso nei miei interessi. Mi toccava lasciarle fare sennò era sempre una battaglia. Avevo appena finito di fare la doccia che mia zia venne a prendere i panni da lavare. Era entrata in casa che neanche me ne accorsi, il bagno era dopo la mia camera da letto. Io avevo la porta aperta e mi ero buttato sul letto con la musica in cuffia. Ero praticamente nudo, avevo solo l'asciugamano appoggiato sull'inguine, non la sentii arrivare, e quando tornava dal bagno con la cesta dei miei vestiti si fermò sulla porta e bussò per farsi rispondere. Ebbi un sussulto, aprii gli occhi di s**tto e mi alzai col busto, mi tolsi le cuffie. In casa e anche al mare giravo spesso in boxer e non ero imbarazzato. Lei esordì con: " hei, ciao, oggi non ti ho visto. Sei uscito presto al pomeriggio.Io risposi: " si son uscito subito dopo pranzo all'una.""E dove sei andato?" quando disse così con un braccio teneva la cesta e con l'altro si era portata la mano sui capelli e si era toccati lisciandoli."Sono andato a giocare a calcio presto, visto che c'era fresco. Poi son rincasato visto il tempo. Ma ho preso l'acqua, che sfiga. Mi son già lavato"" Ah si, ho visto, ho preso tutto. Penso che te li laverà nonna, ora glieli porto." Poi il suo sguardo si abbassò, si lisciò ancora i capelli e si passo appena appena la lingua fra le labbra. Il suo sguardo era basso, ma non per terra, ma sul mio asciugamano.Non mi ero accorto che alzandomi mi si era abbassato l'asciugamano e si vedeva il pelo, ma non solo. in quei pochi secondi mi accorsi di una certa arietta. L'asciugamano si era spostato leggermente e si intravedeva il mio membro. Mi misi una mano e ricomposi tutto."Ti aspettiamo a cena?"Va bene, a dopo"Mia zia era giovane, avevamo, undici anni di età, era la minore dei figli. Era bionda, tinta, due belle tette, e un culo abbastanza grande ma non invadente. Una bella ragazza, che molti dicevano in paese di essere una gran porca. A me non interessava troppo, avevo un buon rapporto, ma non idilliaco, io da sempre ribelle e fuori dagli schemi che vogliono nonni e zii.Andai a cena, poi rientrai a casa mia. I nonni avevano la casa principale, io e mia zia eravamo nella casa dall'altra parte della corte, è una corte con la casa coloniale e la casa dei servizi, dove una volta ci abitavamo varie famiglie che lavoravano la terra.Al mattino successivo mia zia entrò ancora, io ero ancora a letto, voleva preparami la colazione. Una volta sentiti i rumori mi son svegliato e sceso in cucina la guardai e gli chiesi cosa stava facendo. Appena sveglio, come tutti i maschi avevo "l'alza bandiera", e lei se ne accorse. Ed anch'io me ne accorsi, poi guardai il vestito che si era messa. Aveva una gonna verde, trasparente, uno di quei vestiti che ti metti quando vai in spiaggia, sotto un paio di mutandine nere che coprivano a malapena il monte di venere. Poi invece di una maglia o canottiera come aveva sempre, si era messa un top ricoperto di payette blu e verdi, una cosa tipica degli anni 80\90 insomma. Il tutto senza reggiseno, che faceva vedere il suo decoltè e anche qualcosa di più visto che il top copriva a malapena i capezzoli ed era sempre a tirarlo sù, facendosi notare così che guardavo quello che faceva. Finita la colazione andai verso il bagno, e lei mi seguì e mi disse:" Ti devo chiedere una cosa, hai tempo?" "ok, dimmi""sai...ieri nonna, ha visto le tue mutande e ha visto che erano sporche, si è preoccupata. E mi ha chiesto se te ne potevo parlare, e dare un occhiata, per essere certi che non hai qualche problema"In pochi secondi collegai tante cose. Ero girato di spalle mentre salivo le scale, ed un sorrisino mi si fece in viso, ritornando serio gli dissi che stavo bene, ma lei non mollava e mi rispose:"facciamo così, tu devi fare la doccia e anch'io ancora, quindi la faccio da te, qua giù dove c'è il bagno più grande. Tu ti prepari e poi quando sei pronto entra che voglio vedere che non hai qualcosa di serio." ero in cima alla scale, mi girai e gli dissi che va bene, se proprio insisteva."Ok, allora ti aspetto, la porta è aperta. Vado a prendere un paio di cose da me e poi vengo" "ok vai"Andai in camera e mi scappò da ridere, presi un asciugamano, mi tolsi le mutande e mi buttai sul letto in attesa di sentirla entrare, passò poco ed entrò. Andò subito in bagno, e sentii l'acqua scorrere, a quel punto scesi.Arrivai sulla porta, il mio ridere era perchè la mia ragazza, Valentina, il giorno prima mi aveva fatto un bel lavoro, ma lo rimisi in fretta nelle mutande visto che al piano di sotto vi erano i due fratelli, piccoli, ma era meglio evitare farsi beccare.Sulla porta improvvisamente però mi risuonarono le voci del bar, ed ebbi un erezione, non era eretto come a colazione, ma quasi. Ormai ero lì, e pensai che tanto lei già mi aveva dato un occhio, a stò punto si caverà sto dubbio e capirà che ho una, poi mi farà mille domande su chi, ed infine la paternale.Entrai, e rimasi di stucco. Non aveva un vestito che fosse uno, era venuta con il solo accappatoio, da c'era un bagno di tutti dove si andava a fare la doccia dopo il lavoro. Ed era cosa normale che lei girasse per la corte in accappatoio, nessuno ormai ci faceva caso, ma in quel bagno, se lo era già tolto. Si girò e sorrise, dicendomi che ero già arrivato, e visto che doveva ancora entrare in doccia, la potevo insaponare, ma prima doveva controllare. Non capivo più granchè, senza dire nulla mi spostai l'asciugamano, e in piena erezione il mio cazzo venne alla luce.Lo vide e si avvicinò legandosi i capelli facendosi la coda, poi mi disse:" Siediti sul water, ma chiudi il coperchio. Sei strano, che hai, sembri rincoglionito" e si mise a ridere poi ancora "allarga le gambe, vediamo se c'è qualcosa che non và"Con una mano mi allargò le gambe per mettersi in mezzo, senza abbassarsi lo guardava dall'alto,poi allargò un pò le gambe. io dalla mia postazione guardavo dai piedi e con le gambe appena aperte vedevo la sua fica, col pelo visto spesso che usciva dalle mutande e ora lo vedevo in tutto e per tutto. Poi salendo guardai il suo ventre e quelle splendide tette, belle grandi e che sembravano chiedermi di toccarle come quelle di Valentina. Lei intanto guardava, io sulle mie gambe, ad un certo punto sentii che le sue gambe le toccavano e la vidi che si stava abbassando, vedevo il mio cazzo, ormai gonfio ed eretto che dietro di lui si stava abbassando quel pelo e che le tette si fermarono a poca distanza da lui. Sentivo sulle gambe le sue braccia, e in generale sentivo il suo calore vicino a me. Poi una risata, anzi una sghignazzata, e d'improvviso una mano che lo preso e avvolse, e poi una via di mezzo fra una risatina e un sospiro ed disse:" per ora sembra sia tutto ok, guarda come è duro" Poi lo sbattè come un joystick a destra e sinistra. " Vediamo sotto, anche le palle sembra ok" e con l'altra mano le prese, le strette un pò, ma poi le massaggiò dolcemente. Guardandomi negli occhi mi disse: "Vediamo la cappella se ha qualche problema?" e senza darmi tempo di dire nulla mi abbasso la pelle e fece fuori uscire la cappella. "mmmhmmm, no direi che sembra tutto apposto" fece finta di ispezionarlo piegandolo anche un pò, ma duro com'era lo abbassava e alzava.Poi mentre faceva così. Si avvicinò con le tette e la sfiorai, col bacino mi mossi verso di lei come per andare a toccarla. Ma lei si ritrasse poi: "si è tutto ok, senti come va su e giù bene" e si mise a segarlo un con una decina di colpi su e giù.Infine mollò tutto e si alzò, ma non in verticale, lo fece sporgendosi verso il muro strusciandosi verso di me e sul mio pene eretto e leggermente rosso. " Andiamo in doccia" entrammo uno dietro l'altra, si girò verso di me con la scusa che voleva prendere il doccia schiuma, e si appoggiò a me facendo sentirmi i capezzoli duri. Poi si giro e mi disse di insaponarla. Comincia dalle spalle scendendo. Lei fece un passo verso di me, e il cazzo si appoggiò alle sue cosce, venne sempre più indietro fino al punto che era dritto, stretto sulla sua coscia. Io mi sposai per fare in maniera di andare fra le sue cosce. Arrivai e mi appoggia in mezzo, mentre con le mani le insaponavo le cosce e il mio cazzo, con un dito lo passai fra le due e disegnai con un dito il buchetto del culo, poi con le mani le aprii le cosce e gli appoggiai la cappella, ma lei si spostò e rise, si voltò leggermente e mi disse che non avevo finito di insaponarla. Allora ripresi e scesi per la gambe, poi ricominciai a salire. Mentre salivo si era leggermente piegata in avanti e da lì vedevo la sua fica in tutta la sua bellezza, ma vidi anche che gli mise una mano, e mi disse leggermente no, adesso no. Ed allora continua a salire, strusciando il mio cazzo sulla sua pelle. Arrivato sulle tette potei toccarle,strizzarle, e col cazzo mi rimisi ancora a spingere sul suo culo. Arrivato al collo piegò la testa in dietro appoggiata alla mia spalla destra, con le braccia mi presa e strinse, poi disse che toccava a lei insaponare. La sciacquai toccandola ancora, e questa volta potei anche sfiorare con un dito la fica, ma a bocca chiusa mi fece un no. Poi lei iniziò a insaponarmi, mi fece girare di schiena e cominciò dalle spalle, scese, facendo sentire anche le sue unghie leggere sulla pelle della schiena e delle mie cosce. Poi sempre dal dietro mi insaponò le gambe, il petto, fino ad appoggiarsi alla mia schiena e farmi sentire i capezzoli duri. Senza che me ne accorgessi, aprì l'acqua per sciacquarmi, e ancora con le unghie a strisciarmi la pelle premendomi dietro facendomi sentire il suo corpo contro il mio, e poi una mano scese a prenderlo in mano. Il mio cazzo ormai era duro come mai lo avevo sentito e lei ora me lo stavo segando dolcemente. Si fermò e mi girò, mi guardò negli occhi, sorrise e scese. Senza appoggiare nessuna mano lo mise in bocca, con le labbra dolcemente e lentamente comincio a lavorare la cappella ancora coperta, nel frattempo mi guardava con gli occhi, sembrava una santarellina. Ma poi vece un sorriso e da santarellina divenne un assatanata, strinse più forte le labbra e mise le sue mani sulle mie cosce, e comincio ad avanzare, io sentivo la cappella che si apriva, strisciava sui suoi denti, sul palato e con sotto la lingua. Sentivo che andava fino in fondo, andava sempre più giù, sentivo che stavo per arrivare in gola. La guardai e aveva ancora gli occhi aperti, di un castano denso, ma la faccia era sempre più rossa e sembra sempre più una diavolessa che giocava con un anima, la mia. Scendeva e finalmente arrivai a toccarle il viso col ventre, e col bacino spinsi verso di lei quasi come per farla entra ed io entrare meglio. Restai un paio di secondi così poi mi ritrassi,lanciando un gemito di piacere, e anche lei ho lanciò comincio ad ansimare a causa della mancanza di fiato. Lo prese in mano e comincio a segarlo, ma questa volta non era per nulla lenta la cosa, sentivo la cappella che veniva scoperchiata talmente tanto che quando arrivava in fondo la sentivo tirare, sentivo i pugni della sua mano che arrivano a colpirmi, con l'altra mano un pò mi stringeva e un pò massaggiava le palle, quasi come ad aiutarmi a fare sempre più sborra. Io la guardavo e mentre la guardavo vedevo le facce di una delle tante pornostar, e lei mi disse: " Dai, voglio tanta sborra, così dopo devi lavarmi ancora......sei come me anche tu, un gran porco, ieri mi hai fatto vedere l'uccello e stamane a colazione col cazzo duro.....volevo succhiartelo subito, ma attendevo che la corte fosse libera da occhi e orecchie....che bel cazzo, sarà almeno venti centimetri, nei ho presi di più grandi, m ami così duri e belli come il tuo....e che sapore che sai, sei buonissimo"A quel punto ero tutto un fremito, il mio corpo non rispondeva più, fremeva e senza accorgermene stavo cominciando a mugolare. Guardai verso l'alto e sentii che stavo per venire, ma era qualcosa di grosso, non era come quando venivo con Valentina. Guardai in basso e vidi uno schizzo partire sulla faccia, prenderla nella sua parte di destra, quasi in centro dalla sopracciglia passando nello spazio fra l'occhio e il naso, scendendo giù fino a toccarle le labbra, ed io li misi un primo e profondo urlo di piacere, ma ancora avevo gli aperti per veder il secondo schizzo partire. Col primo schizzo d'istinto lei si era spostata un attimo, il secondo la preso nella parte di sinistra, dalla guancia lo schizzo partiva e arrivava sulle labbra, poi scendeva dal mento. Vi di anche il terzo e lo sentii particolarmente, lanciai un gemito più profondo e gutturale degli altri due, veniva proprio dal profondo, da quelle palle lavorate con una mano sapiente. Con questo la presi in centro, da i primi capelli, fin giù sulla fronte della faccia, passando per il naso e arrivando sulle labbra, che era aperte e vedi la coda dello schizzo entrare in bocca. Poi chiusi gli occhi e sentivo che venivo altre tre, quattro schizzi, con il mio corpo che fremeva, aveva convulsioni dal piacere. Sentivo lei che ansimava e sospirava quasi a ogni schizzo che le arrivava. QUando arrivò l'ultimo schizzo mi appoggiai di schiena al muro, ero alla fine e le gambe non mi tenevano. Lei il mio cazzo se lo mise in bocca e me si mise a massaggiarlo con la lingua con molta calma, inghiottendo anche qualche zampillo della sborra. Finito mi sedetti a terra nelal doccia, in una bagno di sudore , e anche lei si mise a terra. la guardai. In viso aveva le tre schizzate che avevo visto di cui una che le pendeva e barcollava dal mento, ma poi ne aveva altre sulle tette, sulla spalla destra, le braccia e le gambe. Poi mi guardò sorrise e disse: " dai su riprenditi, è stato solo pompino, se facciamo altro devi essere più duro col fisico!" io sorrisi e scossi la testa: "e dissi solo "uuuhhhh""prima ti ho detto che dovevi lavarmi, ma ho capito che faccio da sola, te sei ko...però spostati che sennò ti cade la sborra addosso...oops ecco vedi quella sul mento ti è caduta sull'uccello, aspetta che la tolgo" Lo mise in bocca e la ingoiò. Poi ci alzammo, e la abbracciai. " ecco ti sei sporcato...vien qua che ti lavo và..."
04-15-2021, at 02:01 PM
Alýntý
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