Amore fraterno

Amore fraternoSi sa, i fratelli gemelli hanno un legame speciale, ma il rapporto che c'è tra Sara e Alessio va ben oltre il normale e convenzionale vincolo famigliare: i due si amano. Fin da bambini hanno diviso ogni cosa, dal seno materno ai giocattoli. Condividevano la stessa camera e dormivano nello stesso letto. Poi sono cresciuti e allora i genitori hanno comprato un letto a castello. Sara aveva il terrore dei temporali, e nelle notti burrascose trovava conforto solo nella braccia calde e rassicuranti di Alessio.Era molto legata al gemello, guai a chi osava toccarlo. Non poteva fare proprio a meno di lui. Era la sua forza, la sua roccia, il suo punto di riferimento. Senza di lui si sentiva persa. Il corpo di lei era il corpo di lui. Il corpo di lui era il corpo di lei. Erano a conoscenza d'ogni difetto, ogni segno distintivo, anche quelli più piccoli. Alessio aveva visto crescere quella voglia che aveva sul seno. E Sara sapeva il punto esatto di quel neo sul pene. Da bambini nutrivano una forte curiosità riguardo al corpo del gemello di sesso opposto. Quel corpo uguale ma cosi diverso. Sara era gelosa. Lei non capiva, sapeva solo che gli mancava qualcosa. Quel qualcosa era il pene. Lo voleva a tutti i costi. Gli piaceva giocarci, e quando facevano il bagnetto insieme non perdeva occasione. Lo stuzzicava, lo tirava era il suo gioco preferito. Alessio era contrario ma la lasciava fare, e quando divenne più grande iniziò a provarci gusto. Sara cresceva giocando con il pene del fratello, e non si limitava più a farlo solo nell'ora del bagnetto, lo faceva ogni volta che restavano chiusi in camera a giocare. Avevano iniziato a giocare alla dottoressa e il paziente, dopo che Alessio andò dal pediatra per le visite di routine e raccontò di come il medico gli visitò i genitali.A 10 anni Sara iniziò a sviluppare precocemente. Da quel momento in poi il gioco tra i due fratelli diventava sempre più spinto. Dopo la prima mestruazione la libito di Sara aumentò notevolmente. Anche quella di Alessio crebbe, spinta dal testosterone. E il rapporto tra i due diventava sempre più intenso e morboso. Abbracci, coccole, carezze, baci, camminavano sempre mano nella mano, agli occhi degli estranei sembravano fidanzatini. A casa poi, chiusi nella stanza si lasciavano andare in baci spassionati. Non facevano altro che fare esattamente quello che fanno le persone innamorate. Nessuno gli aveva mai detto che tra fratelli l'affetto non si dimostravs così, e credevano che tutti i fratelli facessero come loro. Quando iniziarono a parlare del loro rapporto speciale con gli amichetti, questi non capirono e iniziarono a schernirli ed allontanarli. Questo non fece altro che avvicinarli di più. Avevano capito di amarsi e accettarono la cosa. Intorno ai 13 anni divenne palese che fossero innamorati l'uno dall'altra. Alessio desiderava fare l'amore con Sara, e anche lei lo voleva. Ma era sbaglito. Entrabi questo lo sapevano.Le voci che giravano sul loro conto iniziavano a farsi sempre più intenso, portandoli ad avere in pubblico un rapporto distaccato che non destasse più alcun sospetto. Anche in casa i genitori iniziarono a sospettare qualcosa. Non era più normale che due fratelli a 13 anni si lavorassero ancora insieme, e quindi gli imposero di smettere. Inoltre durante la notte si alzavano per controllare se entrambi dormissero in letti separati. La voce di quello che facevano da bambini e che anni addietro, inconsciamente, riferivano agli amici, arrivò alle orecchie dei genitori che iniziarono a tenerli seriamente sottocchio. Passati tre anni, più nessuno ricordava la vicenda. Sia Alessio che Sara da tempo frequentavano delle persone. Il rapporto tra di loro era diventato un normale rapporto tra fratelli, e ciò che facevano da bambini non era nient'altro che semplici prime esperienze sessuali che la maggior parte delle persone ha avuto con fratelli o cuggini, ma che nessuno dice mai, o per vergogna o poiché è una cosa mal vista nella nostra società.I due fratelli sono andati avanti, ogni tanto scappava uno scambio di battute allusive sul sesso e ridevano quando facevano quel gioco. Però, non toccarono mai la questione riguardante quel sentimento reciproco d'amore.Un giorno la madre ricevette una telefonata, che le comunicò la morte di una sua zia che non vedeva da tantissimi anni, da quando venne rinchiusa perché dichiarata matta. Ma la sua madrina e sentiva il bisogno di darle un ultimo addio. Così moglie e marito lasciarono la città per i successi 4 giorni.Alessio decide di sistemarsi nella camera dei genitori per dormire su un letto comodo a due piazze. Durante la seconda notte una tromba d'aria si abbattè sulla città: vento, grandine, tuoni e lampi. Fuori sembra che dovesse giungere la fine del mondo. Sara terrorizzata e con il cuore a mille si precipita nel letto insieme al fratello.- ho paura.- ci sono io tranquilla. Va tutto bene.Sara posò la testa sul petto di Alessio. Lui delicatamente le carezzò i lunghi e setosi capelli biondi.- sento il tuo cuore battere forte. - disse la ragazza.- quanto tempo è passato dall'ultima volta che siamo stati nel letto abbracciati?- tanto... troppo tempo. - quando eravamo piccoli bastava un misero lampo per farti s**ttare nel mio letto...- non immagini quando desideravo farlo, ma nom potevamo... - che stupiti che siamo stati! Non avremmo mai dovuto dire a nessuno del nostro speciale rapporto. Ci ha portato a fingersi due estranei.- eravamo piccoli...I flash dei lampi illuminava i loro volti. Un antro flash rivelò le guance rosse. I cuori battevano all'impazzata.Sara respirava affannosamente. Sussurrava con un filo di voce parole incomprensibili. Alessio ansimava. Bisbigliava le stesse parole indecifrabili.Ci fu nuovamente un flash. Di fianco. Viso contro viso. Lui aveva lei sulle dita. E La mano di lei strofinava il sesso di lui. Bastò poco che lei si aprì. Un fiume in piena.Lui era pronto. Duro. Un fucile carico. Come una partita a strip poker dove chi perde si spoglia, con la differenza che non si gioca a poker e vinci solo se ti spogli. Via tutto: magliette e pantaloni del pigiama, mutande, canottiere, reggiseni. A terra una catasta di indumenti. Era una notte fredda, di quelle in cui ci si veste a strati per dormire. Ma in quella stanza si era appena acceso un fuoco.L'unione fu lenta, decisa. I movimenti sensuali. Il ritmo calibrato. Sembrava lo facevano da una vita. Si persero nella valle del piacere. La passione danzava con le fiamme. Desidero e calore. Amore e magma. Un fiume di lava. Un vulcano che eruttava eccitazione.I fluidi corporali che escono insieme e si fondono. Il suo non era più suo ma divenne il loro. Andarono avanti per ore senza mai fermarsi. Anche se avessero voluto qualcosa gli avrebbe impedito di staccarsi. Alla fine stremati crollarono in sonno comatoso.Divenne giorno, fuori il cielo era sereno. Il sereno dopo la tempesta. Sul letto i segni della battaglia dicevano che ne uscì sconfitto. Il letto si era arreso, era rimasto solo il materasso: cuscini, piumone, lenzuola, copriletto, coprimaterasso, tutto volato, a terra a far compagnia agli indumenti. I due fratelli giacevano l'uno nelle braccia dell'altra, illuminati da un tiepido sole di mezzogiorno. Il silenzo la faceva da padrone. Ma un urlo di donna, precisamente di madre, ruppe la quiete e destò i giovani, svegliandoli, per catapultarli in un incubo fatto di vergogna e disonore.