il figlio della mia amica

il figlio della mia amicaAlice era visibilmente imbarazzata. Qualche ora fa mi aveva chiamato dicendo che doveva assolutamente parlarmi. Non mi accennò nulla. Disse solo che riguardava suo figlio Silvio. Adesso eravamo uno difronte l?altra. Alice giocava con la tazzina da caffè vuota, e aspirava lunghe boccate di sigaretta. Tentennava, stava prendendo tempo con la vana speranza di riuscire a farsi coraggio e sputare il rospo. Stufo del suo atteggiamento decido di prendere il toro per le corna e prendendo la situazione di petto rompo gli indulgi e gli tiro fuori le parole di bocca con le pinze.? Alice ti decidi a parlare?? è una cosa imbarazzante?? da quando tra di noi c?è imbarazzo? Ci conosciamo da una vita, sei la mia migliore amica, e sei stata la prima a cui ho parlato di Elisa?? hai pienamente ragione, ma questa volta è diverso, non è di me o di te che si parla, ma di Silvio?? avanti parla. Cosa centra Silvio???dunque? sai che adoro i collant, quasi quanto te. Ne ho a dozzine in casa? l?altro giorno, ho beccato Silvio in cameretta sua, che indossava un mio collant e si masturbava guardando al pc un video di ? leg fucking ? dove c?era un ragazzo... ?? so benissimo cos?è. Continua??? non rimasi stupita del fatto che si stava masturbando, anche perché è dall?età di undici anni che lo becco un giorno si e l?altro pure. E neppure il fatto che indossava il mio collant, anche perché sapevo già che era solito indossare la mia biancheria; me ne sono accorta perché spesso l?ho trovate macchiate di sperma, e comunque conoscendo te ho sorvolato anche questa cosa? ?? e allora, cosa ti ha scioccata??? la proposta che mi ha fatto quella sera a cena. Ovvero, mi ha chiesto se poteva scoparmi le gambe come in quel video porno che stava vedendo?? e tu??? e io? E io, gli ho detto di no! Ti ricordo che è mio figlio!??appunto perché è tuo figlio, dovresti accontentare la sua fantasia?? non ci penso minimamente. È fuori discussione?? e dimmi, Silvio come l?ha presa??? male, non mi parla più da una settimana. Sono disperata. Aiutami. Vorrei accontentarlo. Dopo la morte di suo padre ho fatto di tutto per non fargli mancare nulla assecondando ogni suo capriccio. Ma non posso acconsentire a questa richiesta.?? digli che se vuole io potrei soddisfare la sua richiesta. Sempre se per te non sia un problema.?? davvero faresti questo??? sei la mia migliore amica, mi sei sempre stata vicino. Te lo devo?? grazie ELISA?Alice parlò con Silvio ripetendogli che non poteva accontentato ma conosceva una persona ingrato di soddisfare la sua richiesta. Non le disse che quella persona ero io. Silvio mi conosceva e pure bene, io e lui abbiamo un segreto che se Alice verrebbe a conoscenza per me sarebbe un guaio. Adesso Silvio ha diciotto anni, ma tra i quattordici e i sedici anni io e lui quando si poteva, ci masturbavamo e spompinavamo vicendevolmente. Poi la situazione era divenuta pericolosa, quello che era nato come un semplice gioco si stava trasformando in qualcosa di più grosso. Abbiamo dovuto smettere quando un giorno per poco Alice con ci scopriva. Ero andato a casa sua sapendo che lei non c?era, cosi io e Silvio potevamo passare un po? di tempo insieme. Eravamo seduti sul divano in soggiorno e Silvio mi stava spompinando; era bravissimo, ero stato davvero bravo ad insegnargli a fare i pompini e lui era altrettanto bravo e imparò in fretta. Ci stava dando giù che era una bellezza, quando sento, le chiavi nel cilindro della porta blindata girare. Era Alice che entrò in soggiorno. Avevamo fatto appena in tempo a ricomporsi, e si stupì vedendomi li con Silvio. Mi chiese cosa ci facevo in casa sua mentre lei non c?era, e io gli risposi che ero venuto a trovarla ed ero rimasto li aspettando il suo ritorno. Si bevve quella sconcia. Ma per la paura decisi di mettere fine hai nostri incontri clandestini. Dunque Silvio mi conosceva ma non conosceva Elisa, e quel pomeriggio mi feci trovare vestito da lei. Per l?occasione indossavo anche la parrucca. Feci un?accurata depilazione totale e sul tutto il corpo non c?era un solo pelo. Indossai una mise speciale. Vestitino a tubo nero decorato di pizzi e merli, il miglior collant che avevo, un magnifico modello di Emilio Cavallini a rete con disegno corda che slanciava le mie gambe e le rendeva ancor più femminili. E l?immancabile stivale con il tacco. Concordammo con Alice che sarebbe venuta anche lei insieme al figlio e che avrebbe aspettato in un'altra stanza. Lei rimase in cucina e io e Silvio ci accomodammo in soggiorno. Fiutavo l?odore del suo imbarazzo. Si muoveva impacciato ed insicuro. Gli indicai la poltrona dove sedersi invitandolo a spogliarsi completamente nudo. Era nudo e aveva il pene completamente mollo. Provò a farselo diventare duro masturbandosi, ma era troppo teso e l?erezione si faceva attendere. Decisi che Silvio andava aiutato. Andai davanti a lui. Gli feci allargare le gambe. Mi tolsi lo stivale, e con il piede gli toccai il cazzo. Bastò qualche tastata e raggiunse l?erezione. Erano passati due anni da quando non vedevo il suo corpo nudo e dall?ultima volta aveva aggiunto più massa corporea e il pene era aumentato in volume. Era dotato di una bella nerchia. Lungo tozzo e nodoso. Si alzo dalla poltrona e andò a mettersi a terra sulle ginocchia. Eravamo nella giusta posizione per iniziare tale pratica. Sento il suo pulsante e vigoroso cazzo nella morsa delle mie gambe. Iniziò a scoparle per bene. Vedevo il suo cazzo entrare e uscire dalle gambe e sentivo i suoi gemiti di piacere, confesso che la cosa piaceva anche a me, il calore del suo pene tra le mie gambe era eccitante e mi scappò un erezione. Ma tanto lui era cosi concentrato a fottermi le gambe che non si accorse di nulla. Ci dava dentro come un martello pneumatico, assestava colpi con potenza virile. Venne per la prima volta schizzando a terra e qualche goccia si fermo sul collant. Ma il suo pene rimase in tiro. Voleva continuare. Da vera troia non mi opposi. Adesso si alzò e sempre prendendomi da dietro infila il pene tra le mie gambe altezza interno coscia, una decina di centimetri sotto i miei genitali. Iniziò a sbattermi e mi prendeva per i fianchi, questa volta era più vigoroso di prima. Ad ogni colpo emetteva un rumore tipo cinghiale selvaggio e io per non essere da meno facevo il verso della maiala. Venne ancora, ma questa volta mi imbratto il collant. Non era sazio ne aveva ancora, era più duro di prima. Da dietro la porta entrò Alice in preda agli spasmi, aveva la camicetta sbottonata e si intravedeva il capello turgido. Reclamò il suo turno. Voleva smosciarlo lei il cazzo al figlio. Farlo venire con le sue gambe, sulle sue gambe. Infilò il cazzo del figlio prima nel collant e poi tra le gambe altezza polpacci. Silvio non credeva ai suoi occhi e venne alla velocità della luce. Finalmente il suo cazzo perse completamente vigore e si smoscio del tutto. Avevo portato a termine la mia missione e come se non bastasse riuscii a far diventare Alice e Silvio amanti.